IMPARIAMO A CONOSCERE LE BLATTE E COME EVITARE LA LORO PROLIFERAZIONE
Comunemente detti scarafaggi o blatte, hanno un corpo molto appiattito con il capo ricoperto da un disco dorsale. Le dimensioni sono molto varie, le specie presenti in Italia oscillano da pochi mm fino a oltre i 35 mm. La colorazione è di solito uniforme, variabili dall’ocra al bruno, al nero.
LA LOTTA ALLE BLATTE È MOLTO IMPORTANTE
Sono vettori di numerosi organismi patogeni in quanto passano da ambienti molto inquinati ad ambienti di vita normale per gli esseri umani. Le specie presenti nel nostro habitat sono: blatta orientalis, blattella germanica, periplaneta americana, supella longipalpa.

In fase preliminare diventa fondamentale l’ispezione, che permette di programmare le future operazioni di deblattizzazione. Occorre determinare il tipo e l’entità dell’infestazione, i nascondigli (fessure, aree nascoste vicino a pastorizzatori o altre zone in cui vi sia calore, ecc…) e le sorgenti di cibo.
COME EVITARE LA LORO PROLIFERAZIONE
È fondamentale il monitoraggio delle specie presenti, che può avvenire distribuendo un appropriato numero di trappole collanti o esche in gel inodore (non tossico) nei punti di nidificazione o aggregazione delle blatte. Da un’analisi degli individui catturati sarà possibile valutare le specie di blatte presenti e il loro numero approssimativo. Una volta identificate le specie presenti e i possibili rifugi, occorre effettuare una accurata pulizia per rimuovere il materiale organico di cui gli insetti si nutrono e trattare con uno spruzzatore a pressione e con insetticidi liquidi innanzitutto le superfici sulle quali le blatte si spostano. In questa fase è opportuno operare con cautela, evitando di contaminare con gli insetticidi i cibi o qualsiasi cosa possa venire a contatto con essi.
In seguito occorre eseguire un trattamento mirato all’interno dei rifugi delle blatte (crepe e fessure), utilizzando insetticidi dotati di potere stanante, i quali, provocando eccitazione dell’insetto, lo costringono ad uscire dai rifugi e ad entrare in contatto con l’insetticida residuale precedentemente irrorato. Nei luoghi ove possibile (scantinati, magazzini, fogne, discariche) può essere indicato effettuare trattamenti ambientali con nebulizzatori ULV o con termo nebulizzatori.
Un continuo monitoraggio negli ambienti trattati consentirà di verificare l’insorgenza di una eventuale re-infestazione e di intervenire prontamente.