IL RISCHIO BLATTE PER IL SETTORE ALIMENTARE
Esiste in natura un insetto molto insidioso che può mettere a dura prova la catena dell’industria alimentare: la blatta. Capace di penetrare in depositi, stabilimenti ed ambienti produttivi, la blatta può rivelarsi sorgente di contaminazione dal notevole tasso di pericolosità, i cui effetti, possono determinare un grave pregiudizio per la conservabilità degli alimenti, nonché una diffusione, talvolta capillare, di germi e miceti.
PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE LE BLATTE, POSSONO RIVELARSI UN FLAGELLO
In concreto, le blatte, possono danneggiare, ovvero contaminare, cibi e superfici di lavoro, recipienti, attrezzature, determinando fatalmente un impatto negativo, anche sotto il profilo economico, per la filiera produttiva alimentare.
Peraltro, la specificità dell’industria alimentare, che presenta la prerogativa della diversificazione degli ambienti, disomogenei per dimensioni, temperatura e percentuale di umidità, favorisce la colonizzazione delle blatte, almeno nella fase iniziale, fermo restando, tuttavia, la loro rilevante attività migratrice, grazie alla quale aggrediscono tutti gli spazi.
L’infestazione da blatta è, dunque, generatrice di una importante compromissione dello standard igienico/sanitaria, fattore esiziale per gli alimenti che si intendono produrre, conservare e commercializzare.
COME EVITARE LA LORO PROLIFERAZIONE
Fondamentale sarà, pertanto, un mirato piano di lotta e di monitoraggio per le blatte, che dovrà vertere nella installazione di trappole ad attrattivo feromonico, in coordinato all’ applicazione di adescanti in gel. Una soluzione che consente di capitalizzare un doppio risultato: la protezione delle aree interne e la riduzione della proliferazione.